Riflessi dalle teche, gli antichi francobolli brillano alla luce densa del neon: attraversano il vetro e riempiono di colori il museo postale del Liechtenstein – scrigno prezioso che li custodisce e ne racconta la storia.
Fondata nel 1930 dal console H.W. Sieger, la struttura museale aveva l’obiettivo di conservare le emissioni nel Principato del 1912, i disegni originali, le lastre di incisione, le prove di stampa, numerosi documenti e il materiale postale.
Grazie alla donazione della sua preziosa collezione filatelica, nel 1936 il museo postale del Liechtenstein venne aperto al pubblico perché potessero vedere i materiali esposti e conoscerne la storia.
Da allora, l’esposizione ha cambiato sede diverse volte sino a quando nel 2002 si è trasferita al primo piano del palazzo Engländer, in Städtle 37 a Vaduz, proprio dove ora sono io.Uno spazio contenuto ma sufficiente per ospitare il patrimonio del museo postale del Liechtenstein che negli anni ha raccolto emissioni, macchine antiche, apparecchiature e attrezzature storiche del servizio per preservarne la memoria.
Qui dentro si può ammirare la collezione filatelica del Principato, completata da modelli e reperti di produzione timbri, un’altra di francobolli provenienti da paesi dell’Unione postale universale. Ma anche molte affrancature austriache in corso di validità sino al 31 gennaio 1921.
E poi ancora: documenti sulla storia del servizio postale e delle comunicazioni, opere di designer di francobolli e la biblioteca storica attraverso i cui testi il museo postale del Liechtenstein racconta l’evolversi del suo servizio.
Dopo la prima guerra mondiale e la dissoluzione dell’impero austro-ungarico, è diventato indipendente sino a quando è stato unito a quello svizzero. Durante la seconda guerra mondiale, le emissioni non sono state interrotte.
Oggi come allora, il soggetto principale resta la famiglia reale: i suoi membri sono spesso raffigurati sia sui vecchi sia sui nuovi francobolli – simbolo del Principato e della sua storia che il museo postale del Liechtenstein racconta attraverso le teche.
Per approfondire:
Wikipedia
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